Il New Orleans Jazz & Heritage Festival è un importante evento che mira a celebrare, ogni anno, la musica e la cultura tradizionale di New Orleans e della Louisiana. Si tratta, quindi, di un evento che non mira solo a celebrare un determinato genere musicale, bensì è una manifestazione che permette ai partecipanti di compiere un vero e proprio viaggio nella cultura e nelle tradizioni della Louisiana.
Ogni anno, migliaia di visitatori e amanti della musica accorrono a New Orleans, cittadina della Louisiana situata sul fiume Mississippi, per assistere al New Orleans Jazz & Heritage Festival, conosciuto anche come Jazz Fest. Si tratta di una delle manifestazioni musicali più importanti a livello mondiale, dedicata non solo al jazz, ma anche ad altri generi musicali legati alla cultura locale, come ad esempio il blues, l’R&B, il gospel, il pop, la musica latina e la musica folk. Il festival si svolge generalmente l’ultimo weekend di aprile e il primo weekend di maggio.
La storia del New Orleans Jazz & Heritage Festival inizia nel 1970, quando George Wein organizzò la prima edizione del festival a New Orleans, precisamente a Congo Square, la piazza in cui nel XVIII secolo le persone schiavizzate si potevano riunire per commerciare, ballare e suonare la propria musica. L’intento di George Wein era quello di far conoscere al mondo la cultura africana, caraibica e francese, e non solo attraverso la musica, ma anche attraverso il cibo tipico e l’artigianato.
Sin dalla prima edizione il Jazz Fest di New Orleans ebbe un immediato successo in termini artistici e di pubblico, difatti, già dal 1972 venne spostato al Fair Grounds Race Course per questioni di spazio e, con il passare degli anni, si espanse utilizzando tutti i 59 ettari a disposizione.
Nel corso degli anni sono davvero numerosi gli artisti di fama mondiale che si sono esibiti sui 12 palchi del New Orleans Jazz & Heritage Festival, tra questi ricordiamo Stevie Wonder, Aretha Franklin, Van Morrison, Ray Charles e Tina Turner.
Ma, come abbiamo anticipato, il Jazz Fest non è solo un semplice evento musicale. Ogni anno, infatti, il festival ospita più di settanta stand gastronomici in cui è possibile gustare piatti tipici come il bignè di gamberi, le polpette di ostriche, le salsicce di alligatore e il pane jalapeño.
Oltre agli stand di gastronomia tipica, il Jazz Fest ospita anche moltissimi artigiani locali, nazionali e internazionali. Gli artigiani vengono ospitati all’interno di tre aree: il Congo Square African Marketplace, che ha l’aria di un vero e proprio mercato, l’area dell’artigianato contemporaneo in cui è possibile trovare gioielli, abiti cuciti a mano, articoli in pelle, oggettistica di varia natura, dipinti e strumenti musicali e, infine, il Louisiana Marketplace, l’area in cui si trovano fotografie e dipinti a tema paesaggistico.
Per dare un’idea della notorietà del New Orleans Jazz & Heritage Festival, nelle ultime edizioni antecedenti alla pandemia, hanno partecipato circa 500.000 persone.
Dopo lo stop dovuto all’emergenza pandemica, la Fondazione del New Orleans Jazz & Heritage Festival ha annunciato che l’edizione 2022 si svolgerà nelle seguenti date: dal 29 aprile al 1° maggio e dal 5 all’8 maggio.
Si preannunciano due fine settimana ricchi di eventi e spettacoli unici che vedono la partecipazione di importantissimi artisti di fama mondiale come i The Who, i Foo Fighters, i Death Cab for Cutie, Ziggy Marley, Norah Jones e moltissimi altri. I biglietti sono già disponibili sul sito ufficiale del New Orleans Jazz & Heritage Festival.
Il New Orleans Jazz & Heritage Festival è sicuramente la giusta occasione per visitare una delle città americane più affascinanti. New Orleans è la città più famosa della Louisiana, nonostante non sia la capitale, caratterizzata da una storia che fa della multiculturalità il suo punto di forza. La città fu, infatti, fondata dai francesi, passò poi sotto il dominio spagnolo e venduta successivamente agli Stati Uniti.
Ma New Orleans fu anche teatro del fenomeno di tratta degli schiavi, in quanto nel suo porto ne approdarono un numero molto superiore rispetto ad altre città americane. Nonostante ciò, però, a New Orleans viveva comunque una delle più attive comunità nere libere del Paese. Questa mescolanza di culture e popolazioni diverse, si riflette anche nello stile architettonico della città.
Il quartiere più antico di New Orleans è il Barrio Francés (quartiere francese), designato nel suo insieme come monumento storico nazionale data la presenza di edifici storici significativi, caratterizzati da linee architettoniche eleganti e signorili con balconate merlettate in ferro battuto. Da non perdere Bourbon Street, nota per i bar, i locali e gli strip club, nonché fulcro della vita notturna della città.
L’uragano Katrina del 2005 ha, purtroppo, danneggiato molto la città, ma la parte del quartiere francese è rimasta intatta, inoltre, molti altri luoghi d’interesse culturale sono stati fortunatamente restaurati e recuperati.
Tra Bourbon Street e Royal Street, la via parallela decisamente più raffinata, si trova il New Orleans Historic Voodoo Museum, uno dei pochissimi musei al mondo dedicati all’arte e alla religione Voodoo.
Un’altra tappa imperdibile è Storyville, l’antico quartiere a luci rosse istituito nel 1817 e conosciuto in città come “The District”. Nelle case di tolleranza del quartiere, si esibivano spesso pianisti o piccole band per intrattenere i clienti.
La musica, e in particolare il jazz, è la vera anima di New Orleans e Congo Square diventò ben presto iconica in quanto unico luogo, in tutta l’America, in cui gli schiavi neri e i cittadini immigrati potevano liberamente riunirsi per cantare e ballare. A tal proposito, è bene ricordare che proprio nei sobborghi della città nacque il grande Louis Armstrong e proprio a lui è dedicato il parco in cui si trova Congo Square.
Per assaporare al meglio quest’atmosfera è consigliabile visitare i locali di musica storici di New Orleans, come il Preservation Hall, tappa imperdibile per tutti gli amanti del jazz, nonché uno dei locali più antichi e importanti della città, così come l’House of Blues, sala da concerti, bar e ristorante, che ospita grandi artisti internazionali.
Infine, un altro quartiere che vale la pena visitare è Garden District, la zona più verde e più bella della città, sorta su un terreno di ex piantagioni. Il quartiere è famoso per le sue ville coloniali e le dimore storiche, difatti era la zona in cui si stabilivano, nel XIX secolo, i ricchi che arrivavano in città, ed oggi è considerata una delle collezioni di dimore storiche meglio conservate degli Stati Uniti meridionali.
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