Fare pausa pranzo in una spiaggia tropicale. Passeggiare in mezzo ai boschi alla fine dell’orario di lavoro. Goderti la tua cucina etnica preferita ogni giorno, immerso nei profumi e colori di un paese nuovo e affascinante. Ti piacerebbe? Sono alcuni dei benefici della workation, la nuova tendenza del lavoro agile e del nomadismo digitale. Non è una vacanza ma uno stile di vita che permette di raggiungere una maggiore produttività nel lavoro grazie alla migliore qualità del tempo libero.
Invece di andare in vacanza dal lavoro, oggi è possibile – per molte categorie – portarsi il lavoro in vacanza! O meglio, si tratta di scegliere una destinazione che ci renda più sereni, felici o rilassati per portare a termine con rinnovata energia i nostri compiti di lavoro e goderci al massimo il tempo libero al massimo. “Cambiare aria” per un po’ e lavorare in un nuovo contesto aiuta a ritrovare la motivazione e ad alleviare le situazioni di stress. Inoltre è sicuramente un’ottima idea per chi, svolgendo un lavoro creativo, cerca nuove ispirazioni. Ecco i principali motivi per intraprendere una workation:
Guadagnare più di quanto si spende: questa è davvero la prima e più importante regola per una workation di successo. Se hai un impiego che ti permette di lavorare a distanza è comunque più facile di quanto tu creda, basta scegliere con cura la meta.
Scegli una destinazione adatta: il mondo è grande e ricco di destinazioni meravigliose. C’è davvero l’imbarazzo della scelta! Assicurati però che la tua meta ti permetta di rimanere sempre connesso e di comunicare in tempo reale con clienti o datori. Se il tuo impiego prevede meeting e scadenze, calcola le differenze di fuso orario se non vuoi trovarti a partecipare a videochiamate in piena notte.
Non trascurare i preparativi: ci sono sempre una serie di aggiustamenti da fare prima di partire. Chi si prenderà cura del tuo gatto o della tua piantina di basilico? Vuoi tenere la tua casa in affitto o vuoi disdire il contratto? Dove “parcheggerai” le tue cose durante la tua assenza? Se non hai più un appartamento forse dovrai affittare un garage o un luogo per custodirle fino al tuo ritorno. Tutte queste variabili dovranno entrare nel calcolo delle spese che puoi permetterti. Il consiglio generale è quello di ridurre le spese “di casa” al minimo, così avrai più budget per la tua workation.
Rimani professionale: L’elemento centrale della workation è il lavoro, per questo la parola chiave pianificazione. Definisci in anticipo gli orari e i giorni in cui avrai bisogno di lavorare e le tempistiche per portare a termine i tuoi compiti. Perché l’equilibrio tra lavoro e tempo libero si mantenga stabile è necessario rimanere concentrati sugli obiettivi, rispondere alle mail rapidamente come in ufficio, fare chiamate da posti tranquilli e silenziosi. Significa anche riservare degli spazi per il lavoro, ben suddivisi da quelli della vacanza. Costruisci una routine che ti permetta di mantenere un’alternanza funzionale tra momenti di svago, lavoro e riposo.
Sottoscrivi un’assicurazione di viaggio: se hai intenzione di recarti all’estero non dimenticare di sottoscrivere un’assicurazione di viaggio, per tutelarti da incidenti che potrebbero non solo rovinarti la vacanza ma rendere problematico anche il sereno svolgimento del tuo lavoro. L’assicurazione Imaway viaggi singolo copre soggiorni fino a 100 giorni… Sembra proprio la durata ideale per una workation!
Fai attenzione alla burocrazia: se lavori in un paese in cui non sei cittadino potresti bisogno di un visto per lavoro, spesso molto più difficile da ottenere rispetto a un visto turistico. Tuttavia, se la tua workation non si estende per un periodo molto lungo, probabilmente il visto turistico basterà.
Viaggia leggero: anche se si tratta di permanenze medio lunghe, cerca di partire con il minimo indispensabile. Diventare un nomade digitale significa viaggiare con meno bagaglio possibile, così da risparmiare sui voli e da rendere più confortevole ogni spostamento.
Sii positivo: essere amichevole con le persone è una regola utile in tantissimi contesti, ancora di più quando viaggi. Ti aiuterà a creare nuovi legami e a rendere la tua workation un periodo indimenticabile e ricco di emozioni.
Nomade digitale e workationer sono la stessa cosa? Non esattamente! Tra le prime attestazioni del termine “Digital nomad” le fonti annoverano il libro “Digital Nomad” di Tsugio Makimoto e David Manners, pubblicato nel 1997. Nel volume gli autori descrivono un trend che si è poi pienamente realizzato: l’evoluzione tecnologica che favorisce sempre più la possibilità di lavorare da remoto.
Lavorare da dove si vuole oggi è per molti una realtà, ma qual è la differenza tra nomade digitale e workationer? Presto detto! Il nomade digitale si sposta da un posto all’altro, è un esploratore che non si ferma mai per lunghi periodi. Questa scelta pone ovviamente diversi problemi logistici (gli spostamenti richiedono tempo e pianificazione e gli imprevisti del viaggio sono sempre in agguato). Inoltre, il nomade digitale è disposto a cercare un lavoro nel luogo di approdo, e quindi a partire senza una fonte già predisposta di guadagno.
La workation prevede invece di avere già un lavoro che permette di guadagnare in qualsiasi posto ci si trovi nel mondo. Può essere un impiego freelance o in smart working. La location sarà scelta in modo che risponda ai requisiti di benessere e relax che ci si aspetta da una vacanza. Durante la tua workation lavorerai sodo, ma nel momento in cui staccherai dal lavoro potrai goderti la spiaggia, la montagna, il lago, un giro di shopping tra le vie di un bel centro storico o potrai dedicarti a una delle attività della tua personale bucket list.
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