La musica cadenzata del mare che si frange contro i costoni di tufo. Le variopinte case dai colori pastello che adornano la linea costiera o si arroccano sui pendii dell’isola. Il profumo dei limoni, delle ginestre e la bellezza nascosta delle segrete oasi degli orti, dei giardini e dei frutteti, riparati dietro alte mura. Una terra dalla storia antica, una piccola isola: la prima a candidarsi e vincere il bando di capitale italiana della cultura. Di cosa stiamo parlando? Di Procida, naturalmente!
Procida è un’isola di contrasti: da una parte la natura incontaminata, dall’altra una forte urbanizzazione. Da una parte la libertà di un mare aperto a tutto il Mediterraneo, dall’altra un’economia che per anni si è basata sulla presenza di una colonia penale. Da una parte la lontananza, quella dei padri di famiglia che navigavano lontano per fare fortuna, dall’altra la presenza sul territorio delle famiglie che con quei soldi costruivano palazzi e coltivavano terreni. Un territorio geologicamente legato a Napoli e ai campi flegrei che conserva però un’identità culturale unica e a sé stante.
Un’identità che è più che duale, è molteplice. La grande diversificazione di Procida si può osservare nelle diverse sezioni di territorio, le cosiddette grancìe, in origine fattorie benedettine, poi entità agricole di pertinenza di un luogo di culto. L’isola è divisa in nove grancìe, ognuna con le sue caratteristiche tutte da scoprire. Ecco alcune idee per visitare l’isola, adatte a tutti i gusti!
Appena 16 km: è il perimetro di Procida, isola di origine vulcanica e perla del Golfo di Napoli. Chi per la prima volta metta piede sull’isola potrà avventurarsi a passeggiare tra le case addossate del porto, respirando l’atmosfera ricca di suggestioni architettoniche e paesaggistiche dell’isola. Salendo fino alla chiesa di Santa Margherita Nuova e procedendo verso l’Abbazia di San Michele Arcangelo e il palazzo d’Avalos potrà poi ammirare uno splendido panorama.
La grancìa di Terra Murata è infatti il punto più elevato dell’isola, innalzandosi di 91 metri sul livello del mare, e ne è anche l’insediamento più antico. La popolazione qui si radunò, tra VIII e IX secolo, per proteggersi dalle incursioni dei pirati. Il palazzo d’Avalos, prima fortezza e poi bagno penale, è oggi patrimonio culturale inestimabile in via di recupero.
Procida è un’isola di cultura, e molte persone l’hanno conosciuta – prima ancora di approdare ai suoi porti – attraverso i film o la letteratura. Nella grancìa di Sant’Antuono, ad esempio, è possibile trovare l’ex pensione Eldorado, dove soggiornò Elsa Morante, autrice del celebre romanzo d’ambientazione procidana, L’isola di Arturo. Non distante c’è il borgo della Corricella, con le sue variopinte case a terrazza che fanno da scenografia a diverse scene de Il postino, l’ultimo film di Troisi. Non tutti sanno, poi, che anche alcune scene de Il talento di mr. Ripley, con Matt Damon, sono state girate a Procida: un set naturale di grande fascino!
Anche lo scrittore Alphonse de Lamartine ha ambientato un suo romanzo, poi diventato sceneggiato per la TV, in questa splendida isola. Graziella è il nome della bella donna procidana dal carattere solare che dà al libro il suo titolo.
Se programmi una visita a Procida nel periodo estivo, mare e spiagge saranno parte integrante del tuo itinerario. Le coste di Procida sono per lo più ripide, frastagliate e stratificate in una lunga storia geologica, ma ci sono anche vere e proprie spiagge, punte, grotte, scogli e faraglioni. Ecco una piccola lista dei luoghi da non perdere:
La forma di Vivara ne rivela subito l’origine vulcanica: una mezzaluna che affonda nell’azzurro del mare, raggiungibile oggi attraverso un ponte pedonabile. Nonostante sia una piccola isola (appena 3 km di perimetro) costituisce un inestimabile tesoro archeologico e biologico.
Attualmente è disabitata (proclamata nel 2002 Riserva Naturale Statale) ma alcuni scavi hanno portato alla luce antichissimi resti dei suoi primi abitatori, i micenei del II millennio a.C.. Utilizzata come riserva venatoria prima dai Romani e poi dai Borboni, l’isola è diventata un avamposto militare con i francesi, le cui postazioni sono ancora visibili.
Anche il litorale di Vivara è area marina protetta e custodisce una preziosissima biodiversità. È possibile visitare l’isola di Vivara solo attraverso visite guidate a seconda della disponibilità e del periodo.
Ricchissima di passato, Procida guarda però anche al futuro. Più precisamente al 2022, quando moltissimi eventi ne arricchiranno ulteriormente la proposta turistica e culturale, grazie al suo ruolo di capitale della cultura italiana.
Pronto a partire alla scoperta di questa meravigliosa isola? A piedi, in mountain bike o con i mezzi pubblici, Procida è pronta a rivelarti i suoi lati più nascosti e affascinanti!
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