Buongiorno a tutti i sognatori, amanti delle meravglie come noi!
Ci presentiamo: siamo Gloria & Omar di “go_wonderlovers” e oggi vi portiamo con noi
verso la scoperta di luoghi dalle mille risorse!Siamo in Portogallo e il nostro viaggio inizia precisamente dalla parte più a sud: la zona delle Algarve, meta ideale per gli amanti delle spiagge, infatti questa regione è nota proprio per le sue acque cristalline dell’Oceano Atlantico e per la sua natura considerata patrimonio mondiale dell’UNESCO.
ALGARVE
Atteriamo a Faro, il capoluogo delle Algarve. Dopo aver visitato la città e fatto a gara a chi di noi avvistava
più nidi di cicogna sui tetti, ci dirigiamo verso le prime caratteristiche spiagge spostandoci ad Albufeira, altra città costiera della regione.
Arriviamo così a Praia Da Rocha Baixinha, una spiaggia molto suggestiva poichè circondata da alte rocce rosse, sembra quasi di essere nel Northern Territory australiano senza andare troppo lontano e fidatevi…perchè prima di questo viaggio in Portogallo sono stata in Australia con la mia famiglia e l’effetto visivo è davvero di simile impatto!
Restando sempre ad Albufeira, nel tardo pomeriggio andiamo a Praia De Albufeira per ammirare il tramonto tra i più spettacolari visti finora: una sfumatura che va dal blu al rosa e al viola intenso.
Dalla spiaggia ci spostiamo più all’interno per arrivare a Monchique, località montana del distretto di Faro, ai piedi del Monte Foia, la più alta vetta dell’Algarve con 902 metri di altitudine!
Qui, dopo una cena veloce e un giro del paese in tarda serata, trascorriamo la notte in una struttura locale
decorata con le tipiche e affascinanti piastrelle portoghesi!
La mattina seguente ci incamminiamo verso Praia Da Marinha, tra Portimao e Albufeira.
Questa non è una spiaggia qualunque bensì è una delle spiaggie più affascinanti ed emblematiche del
Portogallo, considerata tra le 10 spiagge più belle d’Europa e le 100 spiagge più belle del
mondo. Incantevoli sono le baie che si formano tra le imponenti scogliere, anche qui il ricordo va ai
12 Apostoli australiani, e…nascosto troviamo anche il Cuore delle Algarve!
Infatti c’è un punto ben preciso dove si può notare dall’alto del percorso, prima di scendere alla spiaggia
tramite la scalinata, l’unione di alcune rocce a formare un CUORE!
Appare molto romantico e scenico siccome a far da sfondo al paesaggio è l’Oceano con le sue onde che
s’infrangono sulla sabbia!
Dopo una bella passeggiata in esplorazione e una bella rinfrescata nelle acque invitanti della Praia,
continuiamo il nostro percorso spostandoci poco più avanti, a Praia De Benagil, nel comune di Lagoa.
Da qui saliamo a bordo di un motoscafo che ci porta al simbolo delle Algarve: la maestosa grotta marina
Algar de Benagil, nota per l’affascinante spiaggia che nasconde al suo interno e per la scenografica apertura circolare di 20 metri posta sul “soffito” da dove entrano i raggi del sole.
Terminato il nostro tour in barca, torniamo alle quattro ruote e guidiamo verso una nuova spiaggia: Praia De Dona Ana, sempre zona Lagos.
Anche questa località è resa unica dalle scogliere calcaree del promontorio di Ponta Da Piedade; dopo un
altro rinfrescante tuffo nell’Oceano ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa.
Eccoci arrivati sulla punta di Lagos, tra i cammini più evocativi del promontorio. Il percorso inizia dal Farol da Ponta da Piedade, il faro storico del 1913, e prosegue con sentieri e gradini che portano fino alle grotte e al punto panoramico Miradouro da Ponta da Piedade.
Per la sera siamo nella città di Lagos dove ceniamo con pietanze tipiche a base di pesce: Cataplana de Pescada, frutti di mare cotti e serviti davanti ai nostri occhi con la particolare pentola da cui
prende il nome: la cataplana, un recipiente/calderone bombato di rame o alluminio tipico della zona,
e Sardinhas de Assadas, ovvero sardine, considerate l’oro portoghese, insaporite con sale grosso
e cotte sulla brace.
Ritorniamo a Monchique per passare la seconda notte. Il terzo giorno è così già giunto e noi siamo pronti per partire all’esplorazione verso nuovi orizzonti! Perciò, prima di lasciare le Algarve, saliamo sulla nostra
macchina noleggiata per questi giorni, e arriviamo a Loulè, località di mercato, dove non ci facciamo sfuggire un giro al Mercado Municipal con prodotti tradizionali freschi e artigianato locale.
Prima di tornare a Faro per lasciare l’auto a noleggio, facciamo tappa ad Estoi, nel comune di Faro, dove
merita una visita il Palacio De Estoi in stile Rococò del 1977, dai giardini curati e dall’architettura colorata.
Eccoci di ritorno a Faro per salire sul pullman in direzione Lisbona: la capitale del Portogallo.
LISBONA
Dopo circa 4 ore stiamo attraversando il ponte 25 De Abril, simbolo della città di Lisbona, a bordo del nostro bus. Tempo di dirigersi e sistemarci nella struttura che ci ospiterà nei prossimi giorni in pieno centro, che si è già fatta ora di cena: incredibile come vola il tempo quando ci si diverte!
Così camminando per le tipiche viuzze e strade portoghesi, ci lasciamo ispirare e trasportare da cuore e
stomaco nel tipico ristorante di cucina e musica portoghese “Solidò”.
Qui assaggiamo diversi piatti tipici e mentre li gustiamo veniamo accompagnati da canti tradizionali a ritmo del Fado, la tipica chitarra portoghese.
Fado è anche questo genere di musica popolare portoghese tipica delle città di Lisbona e Coimbra. Dal 2011 viene riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio intangibile dell’umanità.
Ma tornando al cibo, qui abbiamo mangiato la Francesinha più buona di tutto il Portogallo (a nostro parere), anche se tipica della città di Porto, un sandwich ripieno di carne, ricoperto di formaggio fuso, salsa alla birra e in alcune versione anche uovo.
Altra prelibatezza è il Bacalao con Nata, ovvero merluzzo salato cotto al forno e composto da strati di
bacalhau, cipolla, patate fritte a dadini e panna, condito con noce moscata e pepe bianco.
Abbiamo poi provato il Caldo Verde, una minestra di patate e cipolle, e l’immancabile Sardina Portuguesa.
Finita la cena immancabile un bel giro serale, noi consigliamo la camminata lungo il punto panoramico
Miradouro de Santa Luzia dove ammirare le luci della città.
Dopo una bella dormita, la mattina cominciamo la giornata prendendo il treno alla stazione ferroviaria
Praça Dom Pedro IV, diretto a Sintra un’affascinante località posta tra le colline della Serra de Sintra.
Passata circa 1 ora di strada, eccoci arrivati. Dalla stazione di Sintra è possibile raggiungere le principali
attrazioni a piedi oppure con dei mezzi di trasporto locali. Noi decidiamo di fare tutto il tragitto a piedi
perchè ci piace camminare e vivere il percorso. Raggiungiamo il Palácio Nacional da Pena in circa 1 ora e 20 di trekking e alla vista rimaniamo senza fiato, sia per il panorama che si può osservare da lassù in cima, sia per la bellezza del castello dai colori rosso e giallo! Visitiamo gli esterni, volendo si può anche entrare ma la fila era interminabile: i biglietti si possono fare in loco.
Durante la strada in discesa del ritorno ci fermiamo, passando dal Pàlacio Nacional de Sintra, per un’altra
tappa immancabile: Quinta da Regaleira, un maestoso palazzo immerso in un parco tra giardino e grotte, a 20 minuti a piedi dalla stazione di Sintra.
Qui si trova il famoso “Pozzo Iniziatico”, in portoghese Poço Iniciático, ispirato ai gironi della “Divina
Commedia”, con la particolare scala a spirale di nove piani che percorsa porta a 30 metri di profondità, dove troviamo scolpita la croce dei Templari.
Torniamo a Lisbona nel tardo pomeriggio, giusto per vedere meglio la città! Ci incamminiamo verso lo zona
più distante dal centro ovvero le “San Franciso e Rio de Janeiro portoghesi”. Ebbene sì, ci troviamo sotto l’iconico ponte rosso 25 de Abril che attraversa il fiume Tago, ispirato al Golden Gate Bridge della città californiana. Per ammirarlo meglio ci posizioniamo al porto Docas de Santo Amaro, stiamo qui ad ammirare il tramonto e gli aerei in arrivo che volano sopra il ponte per poi passare sopra i nostri nasi all’insù! Da qui è possibile scorgere in lontananza un altro simbolo che appartiene anche in questo caso ad un’altra città, il Cristo-Rei, imponente statua situata sulla sponda opposta che ricorda il Cristo Redentore della città brasiliana.
Continuando a camminare, passo dopo passo, siamo a Doca de Belém dove ci imbattiamo nella “Rosa dei
Venti”, un enorme mosaico a pavimento con la mappa del mondo!
Davanti a noi c’è il Padrão dos Descobrimentos, il Monumento alle Scoperte dedicato agli esploratori
matittimi che punta dritto verso il fiume. Proseguendo vediamo finalmente la Torre de Belém, altra icona della città di Lisbona, fungeva come sistema di difesa e porta cerimoniale.
Si è fatta ora di cena, per fortuna qui le cucine chiudono tardi, così per tornare in centro saliamo su uno dei
tipici tram gialli “Elevador da Glòria”.
Il terzo giorno a Lisbona lo dedichiamo alla visita del Parque Eduardo VII per poi salire sul treno verso
Porto, ma prima ci gustiamo un buon gelato ai tipici gusti portoghesi: Banana de Madeira, Bolacha Maria che è un biscotto tipico del Portogallo con creme de leite e il più prelibato Castanha com vino do Porto.
PORTO
Circa 3 ore di treno e ci troviamo a Porto: qui l’accoglienza è tra le migliori!
Infatti subito conosciamo gente del posto che, oltre a consigliarci i risitoranti e le località migliori, ci svela un tipico dolce della città che a livello turistico è poco conosciuto: gli ovos moles, dolce a base di crema di
zucchero e uova ricoperta da un leggero velo di particola. Dove trovarli? Nei supermercati!
Omar ha amato questo dolce particolarmente, tanto che ancora oggi li cerca, ma sono introvabili al di fuori di Porto, per me davvero troppo dolci!
Qui assaggiamo anche i Pastel de Nata, un pasticcino a base di pasta sfoglia e uova: uno tira l’altro!
Prima tappa a Porto è per i fan di Harry Potter: la “Livraria Lello e Irmão”, si ritiene che JK Rowling negli anni ‘90, quando viveva e insegnava inglese a Porto, prese spunto da questa libreria, che era solita
frequentare, per descrivere le scale della famosa scuola di magia di Hogwarts e la libreria in Diagon Alley.
Lo sapevate maghi? O siete babbani?
Qui ovunque ti giri sei circondato da pareti ricoperte di azulejos, le tipiche piastrelle di ceramica smaltate,
tradizionalmente quadrate e colorate in bianco e blu. Decorano le facciate di chiese come Igreja Do Carmo, Igreja de Santo Ildefonso, Igreja de Santo António dos Congregados e anche gli interni della stazione ferroviaria “São Bento” della città.
Andiamo poi verso la movida della città, lungo il fiume Duero e attraversiamo il Ponte Dom Luís I dove
allegri ragazzi si tuffano nel fiume per dare spettacolo in cambio di qualche spicciolo.
Dal ponte la vista è impagabile, i colori delle case e delle barche tipiche con le botti di vino rendono tutto più avvolgente.
Vi chiederete come mai botti di vino…dovete sapere che Porto è anche la città del Vino Porto, un vino
liquoroso prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo, a
circa 100km a est della città di Oporto.
Arrivati sulla sponda opposta del fiume troviamo diverse cantine dove poter degustare il vino della zona, ma noi andiamo alla ricerca di una particolare opera di street art realizzata con rifiuti dall’artista Bordalo II: “Half Rabbit”, in Vila Nova de Gaia. L’opera tratta il tema del riciclo infatti è composta da materiali di scarto come reti, metallo, segnali stradali e pezzi di plastica che diventano occhi, zampe ed orecchie nella visione di uno degli street artist più prolifici del Portogallo.
Dopo aver trascorso altri due giorni in una nuova città portoghese, dando ai nostri occhi nuove bellezze da
ammirare e alle nostre voglie nuovi prodotti tipici, assaggiando anche il Vino di Porto, siamo pronti a volare
alto verso un nuovo orizzonte: le isole Azzorre, meta ancora poco turistica, con molta natura e avventura e questo ci piace assai!
Il viaggio inizia a farsi sempre più impegnativo per l’auggiungersi di un secondo volo, altri alberghi, un’altra
auto… trovarsi su un’isola è piacevole, ma in caso di problemi come bisogna comportarsi? E se fossero di tipo sanitario? Come funziona all’estero e a chi rivolgersi durante un’emergenza? Quanto potrebbero essere alti i costi da sostenere?
Mentre sei in viaggio certi pensieri non sempre si intromettono nella tua mente perchè si è troppo affascinati dal resto, ma ripensandoci come avremmo affrontato certe situazioni? In particolar modo in questo periodo di pandemia vengono molti dubbi muovendosi fuori dall’Italia…
Ecco che viene in soccorso Imaway con le varie opzioni di ASSICURAZIONE VIAGGIO che ci
alleggeriscono da pensieri, sopprattutto per questioni mediche, con contatti di assistenza per 24h.
Con le loro assicurazioni ci si può affidare alla soluzione più vicina alle nostre necessità, ci sono proposte
dedicate di ogni tipo particolarmente interessanti.
AZZORRE
Eccoci atterrati all’aeroporto sull’isola verde principale delle Azzorre: São Miguel. Ci troviamo a ovest del Portogallo, circondati dall’Oceano Atlantico.
Regione autonoma del Portogallo, le Azzorre sono un arcipelago formato da nove isole principali: Flores e
Corvo a ovest; Graciosa, Terceira, São Jorge, Pico e Faial al centro; São Miguel e Santa Maria ad est.
Noleggiamo un’auto e siccome l’isola, pur essendo la più grande, ha distanze percorribili in breve tempo,
decidiamo di prendere l’alloggio in un unico punto di riferimento: la capitale Ponta Delgada.
Sveglia all’alba e subito dalla costa puntiamo a salire verso la zona più ad ovest dell’isola e già incontriamo
panorami mozzafiato!
Primo punto panoramico d’obbligo, se vi trovate qui, è Vista Do Rei: il paesaggio è impagabile e la
particolarità sta nei due laghi di colore differente, uno blu e uno verde, di Sete Cidades: chiamati appunto
Lagoa Azul e Lagol Verde.
Dopo qualche immancabile autoscatto di ricordo, rimaniamo in zona percorrendo un sentiero che ci porta in uno dei luoghi caratteristici dell’isola: Miradouro Da Boca Do Inferno, da qui si ha la giusta prospettiva per osservare il lago vulcanico Lagoa De Santiago.
Le Azzore, essendo isole vulcaniche, vantano anche numerose terme naturali. Qui a São Miguel ce ne sono
diverse nate da eruzioni vulcaniche. Le prime che decidiamo di provare sono le Termas Da Ferraria.
Il contatto della lava calda con l’acqua di mare ha creato un complesso termale dove è possibile nuotare in
acqua salata calda: passare dagli scarponcini e felpa agli infradito e costume da bagno è un attimo, nonostante qui le temperature non siano mai alte.
Il periodo migliore per visitare queste isole è tra maggio e giugno poichè si colorano grazie alla fioritura delle ortensie che qui crescono rigogliose, anche sui lati delle strade, formando imponenti muri di diverse tonalità, dal bianco alle sfumature blu, viola e rosa, un vero spettacolo che ci affascina anche mentre ci spostiamo da un punto all’altro.
Quest’isola non smette di sorprendere con i suoi colori brillanti che vanno dal blu intenso dei laghi al verde
acceso degli alberi e dei prati circostanti: natura allo stato puro! Tutto ciò lo troviamo ad un altro punto
panoramico che dovete assolutamente segnarvi: Miradouro Da Lagoa Do Fogo.
La giornata è già passata ed in tarda serata andiamo nel ristorante A Tasca, il più antico di Ponta Delgada, per degustare le pietanze tipiche di queste isole come: Acorda de Camarao, pane con aglio e uova in camicia, Polvo panado com cebola polipo impanato, Lapas Grelhadas i tradizionali frutti di mare e Bifana de Franco em bolo un panino con carne marinata.
Nuovo giorno, nuovo punto panoramico!
Oggi siamo al Miradouro Da Ponta Do Cintrão per ammirare le scogliere a picco sul mare blu!
Dopo aver goduto dell’alba sorgere su una vista strepitosa, siamo cariche per vivere un’esperienza davvero
unica in Europa: visitare le piantagioni di tè!
Qui esiste l’unica casa di produzione in Europa: la fabbrica di Chá Gorreana, che si trova a Ribeira Grande nel centro di Maia, poco distante dal capoluogo Ponta Delgada.
Entriamo a fare la visita davvero interessante perchè mostra la storia della fabbrica, i macchinari per le fasi
produttive e alla fine del tour si possono sorseggiare i due tipi di tè che coltivano: verde e nero.
Usciti dallo stabilimento passeggiamo tra le piantagioni osservando da vicino le foglie di tè; sembra quasi di
essere nei paesi asiatici, davvero emozionante!
Pensate di essere stati già stupiti abbastanza?! Invece no: quest’isola non ha ancora finito di meravigliare,
infatti si può intraprendere anche un’altra esperienza, vedere da vicino le “caldeiras” ovvero le fumarole di
Caldeiras Da Lagoa Das Furnas. Si tratta di punti nel terreno dal quale fuoriesce vapore e acqua bollente
dall’odore sulfureo, c’è una comoda passerella che permette di osservarle più da vicino.
Per la serie terme naturali ci concediamo un’altra tappa relax a Poça Da Dona Beija per un piacevole bagno in cinque diverse piscine ricavate nella natura con fanghi arancioni, il tutto in un ambiente molto suggestivo e con piante tropicali. Le temperature dell’acqua variano tra i 27°C e i 38°C.
Altri bagni termali importanti come sosta lungo il cammino, sono al Centro de Interpretação Ambiental da
Caldeira Velha, meritano anche solo la visita senza sosta bagno.
Per concludere in bellezza avvistiamo il nostro quarto arcobaleno della giornata!
Si è fatta sera e proviamo un nuovo ristorante e nuovi ricette locali: Linguica de São Miguel a Bombeiro
salsiccia a flambè, Tapa Acor formaggi con marmellata di ananas, Morcela ananas a Bombeiro carne
accompagnata da ananas, Tapa acoriana pane con formaggio, Ananas con bacon e come dolce
Tigelada regional a base di uova e cannella.
Come mai ananas ovunque? Perchè le Isole Azzorre hanno diverse coltivazioni di ananas e noi siamo andati
a visitarne una qui a São Miguel: Platação De Ananás Dos Açores. Iniziamo con un bel tour all’interno delle serre, dove abbiamo potuto scoprire l’evoluzione dell’ananas, che all’inizio è piccola con colori rosso e
sfumature viola, per poi crescere e diventare come la troviamo noi nei supermercati.
Dopodichè, c’è la possibilità di assaggiare prodotti locali a base di ananas come marmellate, liquori e bere un fresco succo di ananas spremuto al momento all’interno del frutto. Ci danno delle cannucce molto particolari perchè naturali ed ecosostenibili infatti non sono di plastica, ma anch’esse derivanti dagli scarti dell’ananas e quindi finita la bibita si possono mangiare!
Purtroppo è giunto il momento di ritornare alla base in Italia, ma come ogni viaggio si torna con qualcosa in più e per poter ripartire di nuovo!
Ultima curiosità: dalle Azzorre all’Italia e viceversa non ci sono voli diretti, bisogna per forza fare almeno
uno scalo, il nostro è stato a Barcellona.
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