Hai un passaporto nuovo fiammante, la valigia pronta e la guida sottobraccio, eppure ti sembra che manchi ancora qualcosa. Questa volta non è il dentifricio, ma il visto d’ingresso! Il visto è un documento che non si può dimenticare se si viaggia in determinate zone del mondo, ma come fare per sapere se è necessario per la destinazione che hai scelto? Come si richiede? Ecco tutte le risposte.
Il visto, conosciuto internazionalmente anche come visa, è un documento attraverso il quale uno stato concede a un cittadino straniero il permesso di entrare nel proprio territorio, per un determinato periodo di tempo. Non tutti i visti sono uguali e si differenziano in generale in base alla durata e al motivo del soggiorno. Esistono ad esempio visti per lavorare in un altro paese, visti per sottoporsi a cure mediche, per partecipare a gare o ad attività di volontariato, e ancora visti di studio e visti turistici. In generale però possiamo definire tre macro-tipologie di visti:
Ogni paese però segue normative specifiche per definire tipologie e durate, perciò, prima di organizzare un viaggio, è bene informarsi accuratamente sulla documentazione richiesta dal paese di destinazione.
Per conoscere con certezza quale sia la documentazione necessaria per l’entrata in ciascun paese esiste la risorsa ufficiale online del Ministero degli Affari Esteri: viaggiaresicuri.it. Svolgendo una ricerca per paese e scorrendo poi verso il basso nella sezione “Informazioni generali” si troverà un paragrafo dedicato alla documentazione necessaria all’ingresso nel paese. Consultandolo si scoprirà se per entrare nel territorio della nostra destinazione è necessario il passaporto e se, oltre a questo, è richiesto anche un visto d’ingresso.
In tutti i paesi che fanno parte dell’area Schengen o che aderiscono all’UE non è necessario né passaporto né visto d’ingresso.
In Asia il visto è necessario per la stragrande maggioranza dei paesi: ad esempio in India un visto turistico è valido per viaggi di breve durata (fino ai 60 giorni) mentre in Cina la validità di un nomale visto turistico è di 30 giorni, ma per alcune destinazioni (come Hong Kong) non è necessario richiedere il visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni.
In Africa la situazione è la più varia in assoluto: mentre in alcuni paesi come Marocco, Tunisia, Namibia o Sudafrica non è richiesto per soggiorni turistici al di sotto dei 90 giorni, altri rilasciano la documentazione direttamente in loco al momento dell’arrivo, come il Madagascar, mentre per alcuni paesi è necessario munirsi di visto prima della partenza. L’unico paese del Medio Oriente per cui non è prevista la visa sono gli Emirati Arabi Uniti.
Discorso diverso per i paesi americani: grazie al Visa Waiwer Programme i cittadini di 38 stati, tra cui l’Italia, possono entrare (per turismo o affari) negli Stati Uniti per un periodo inferiore a 90 giorni senza il visto ma è comunque richiesta una un’autorizzazione ESTA valida due anni (situazione simile in Canada). Per la maggioranza degli stati del centro e Sud America non è richiesta visa turistica.
Per quanto riguarda l’Oceania, il visto è sempre richiesto per entrare in Australia ma non per la Nuova Zelanda.
Per una visione più rapida e sempre aggiornata dei paesi che richiedono la visa (e del tipo di visto necessario) è possibile consultare questo sito.
I visti vanno richiesti presso ambasciate o consolati dei paesi di destinazione. In alcuni casi è possibile ottenere la documentazione al momento dell’ingresso nel paese stesso. L’iter per ottenere la visa però non è uguale per tutti i paesi, per questo è importante informarsi sulla procedura specifica di ogni meta.
In generale, i documenti indispensabili per ottenere un visto sono:
Anche se richiedere questo documento può sembrare un’impresa, non c’è da spaventarsi. L’importante è consultare bene le fonti indicate in questo articolo mentre si progetta il viaggio e ricordarsi di richiedere i visti con un buon anticipo sulla data di partenza!
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