Viaggiare in giro per il mondo non significa solo ammirare luoghi straordinari, ma vuol dire incontrare culture e tradizioni molto diverse dalle nostre, lontane dalla nostra quotidianità. L’arte e la cultura di un Paese si riflette anche in quella che è la tradizione culinaria, quindi i cibi e i piatti tipici.
Conoscere l’arte culinaria di un Paese ci porta alla scoperta di cibi che a noi possono risultare strani, o, addirittura pericolosi per la nostra salute, difatti non è raro che al ritorno di un viaggio, soprattutto se fatto in Paesi molto diversi dal nostro, si riscontrino problemi di salute provocati da alcuni piatti.
Vediamo, quindi, quali sono i cibi più strani o più pericolosi al mondo, in modo da poter goderci i nostri viaggi senza rischi per la salute.
Partiamo da una terra affascinante come il Giappone con la sua cucina famosa in tutto il mondo per il sushi e il sashimi. Uno dei cibi più strani della cucina giapponese è il “Fugu”, un piatto tipico a base di pesce palla. Il piatto viene solitamente servito crudo, ma può essere anche fritto o bollito, e la particolarità che lo caratterizza come uno dei cibi più pericolosi al mondo è dovuta al fatto che alcuni organi del pesce palla contengono tetrodossina, una sostanza velenosa che può essere eliminata solo attraverso un’accurata preparazione. Il Fugu, infatti, può essere cucinato solo da chef che hanno conseguito un’apposita licenza, superando un esame che attesti l’abilità nella preparazione, poiché, purtroppo, l’avvelenamento da tetrodo è rapido e violento e può portare alla morte. Motivo per cui, chi decide di rischiare per assaggiare questo piatto, è disposto a pagare cifre molto elevate per mangiare in ristoranti in cui lo chef abbia l’apposita certificazione.
In Corea, fra i piatti tipici della cucina tradizionale, c’è il “Sannakji”, uno dei piatti più apprezzati dai coreani. La caratteristica del Sannakji è che viene preparato a base di polpo vivo tagliato in piccoli pezzi. Si tratta di un piatto che potrebbe rivelarsi pericoloso, in quanto le ventose sui tentacoli sono ancora attive quando il piatto viene servito, pertanto, se non masticato bene, l’aspirazione delle ventose che si attaccano alla bocca e alla gola, potrebbe portare al soffocamento.
Restando nell’ambito della cucina a base di pesce, in Islanda uno dei piatti tipici è il cosiddetto “Hàkarl”, ovvero la carne di squalo putrefatta. Difatti, la carne di squalo fresca è tossica, pertanto, per poterlo mangiare è necessario lasciarlo essiccare e fermentare, in modo che il processo di putrefazione possa eliminarne la tossicità.
Quando si pensa a cibi strani o pericolosi, non può non venire in mente anche la Cina. Tra i cibi più pericolosi è possibile trovare le “Anadara Granosa”, ossia delle vongole che vengono preparate con al loro interno il liquido rosso originario e servite dopo una brevissima cottura che serve per l’eliminazione dei batteri. Il problema è che questa varietà di vongole cresce in acque sporche e poco ossigenate, perciò non è raro che si possa andare incontro a problemi gastrointestinali. Sempre in Cina è possibile assaggiare anche il cosiddetto “Uovo Centenario”, uno dei piatti più noti e apprezzati dai cinesi. Si tratta di un uovo di anatra o quaglia che viene conservato per mesi in un mix di argilla, cenere, calce e sale e ha l’aspetto di un uovo preistorico. Viene servito freddo, quasi sempre con antipasti e contorni.
Restando in tema di uova, nelle Filippine e in tutti i Paesi del Sud-Est Asiatico, il “Balut” è un uovo di anatra (o gallina) fecondato e bollito quando l’embrione è quasi del tutto formato, difatti viene bollito poco prima della schiusa. Viene consumato direttamente dal guscio e condito con sale e aceto ed è uno dei piatti più apprezzati e facilmente reperibili.
Tra gli animali velenosi per l’essere umano troviamo anche la “Rana Toro”, piatto che viene cucinato soprattutto in Namibia. La rana viene mangiata interamente (compresa la pelle e gli organi interni), ma il mix di tossine presenti nell’anfibio, può causare all’uomo serie infezioni e danni al fegato e ai reni. Pare che gli esemplari più giovani siano i più letali. Sempre in Africa, esattamente in Egitto, uno dei cibi più pericolosi è il “Fesikh”, un piatto della tradizione che si mangia in occasione della Festa di Primavera, a base di pesce fermentato ed essiccato che viene poi servito fritto. La preparazione è abbastanza complessa, inoltre il piatto contiene un’elevata carica batterica, pertanto, se la frittura non viene fatta ad hoc, è molto probabile andare incontro ad un’intossicazione.
Volando dall’altra parte del mondo e atterrando negli Stati Uniti, tra i cibi americani più strani troviamo sicuramente la cosiddetta “Head Cheese” (testa in cassetta), un piatto a base di frattaglie di maiale, ovvero testa, lingua, muscoli, cuore, ricoperto da una sorta di gelatina e insaporito attraverso l’uso di varie spezie. Con preparazioni differenti, la testa in cassetta viene cucinata anche in altri Paesi, tra cui l’Italia. Sempre negli Stati Uniti, tra gli abbinamenti culinari più strani è possibile assaggiare anche il bacon ricoperto di cioccolato fondente o al latte.
In Messico uno dei piatti tradizionali è chiamato “Escamol” e si tratta di larve di formiche nere giganti che vengono servite sia crude che fritte, oppure accompagnate da tacos e guacamole. Data la difficoltà nel procurarsi queste larve, le Escamoles non sono un piatto economico, tuttavia sono considerate dai messicani una vera e propria prelibatezza. E sempre a proposito di larve, in Australia troviamo le “Witchetty Grub”, grosse e bianche larve di falena che crescono nel deserto australiano. Si tratta di un alimento tipico delle tribù aborigene che viene, però, cucinato anche nei ristoranti cittadini, insieme ad altri piatti aborigeni tipici a base di formiche, ragni e locuste.
Infine, viaggiando tra le gelide terre dell’Alaska, tra i cibi più strani è possibile assaggiare le “Tepa”, che letteralmente significa “teste puzzolenti”. Difatti, si tratta di un piatto a base di teste di salmone che vengono chiuse in una botte e sepolte sottoterra per alcune settimane. Le Tepa vengono mangiate crude e sono un modo, per gli eschimesi, di utilizzare interamente il pesce, senza buttare via nulla.
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